Martedì 21 marzo 2023 la classe 3B, in seguito allo studio teorico dell’acido desossiribonucleico (DNA), ha espletato nel laboratorio di scienze un esperimento scientifico sull’estrazione del DNA dalla banana.
L’estrazione del DNA è una pratica fondamentale nei laboratori di biologia e rappresenta il primo passo per le analisi genetiche. Il DNA si può estrarre dalle cellule della frutta usando per esempio kiwi, fragole o banane.
Il primo passo consiste nel congelare il frutto che in questo caso è la banana. Il giorno dell’esperimento, dopo lo scongelamento, la polpa della banana è stata schiacciata fino a ridurla in poltiglia allo scopo di separare fra loro le cellule e di frantumare le loro pareti e renderle più esposte alla soluzione. Contemporaneamente è stata preparata la soluzione di estrazione sciogliendo 3 grammi di sale da cucina in 90 millilitri di acqua distillata a cui sono stati aggiunti 10 millilitri di detersivo per piatti. Il detersivo consente la lisi delle cellule dissolvendo le membrane cellularii e la conseguente liberazione dell’acido nucleico; inoltre, permette anche di sbarazzarsi di una parte delle proteine legate al DNA. Il sale, altresì, permette di neutralizzare le cariche negative portate dai gruppi fosfati del DNA, eliminando le molecole di acqua che circondano la doppia elica, consentendone così la precipitazione nell’alcool.
Tale soluzione è stata portata ad una temperatura (a bagnomaria) di 60°C per un tempo di 10 minuti.
Subito dopo il becher con la soluzione è stato inserito in una ciotola con acqua e ghiaccio per 5/10 minuti mescolando continuamente con una bacchetta di vetro al fine di raffreddarla in modo uniforme.
Il tutto è stato filtrato utilizzando un imbuto e della carta da cucina e raccolto in una beuta; una parte del filtrato è stata inserita in una provetta.
Inclinando leggermente la provetta, lungo la sua parete sono stati inseriti alcuni millilitri di alcol raffreddato precedentemente nel congelatore.
Il risultato è stata la stratificazione dell’alcol sopra il resto del liquido. Poiché il DNA non è solubile in alcol, precipita e dopo pochi minuti si è reso visibile. Osservandolo in controluce, tale DNA è apparso come una massa di filamenti gelatinosi mescolati a bollicine di gas.
Molta soddisfazione è stata espressa dall’intera classe.
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